A Napoli ci si ingegna. Si crea arte, si trasmettono emozioni, si dona calore in mille modi.
Le nuove generazioni sfruttano canali più recenti, ma sono in grado di riutilizzare anche vecchie forme di comunicazione, regalando loro nuova linfa vitale, reinventandole.
Oggi incontro Emilio Porcaro, un ragazzo giovanissimo. Egli è il fondatore di “Io penso che …”.
A lui piace esprimere impressioni attraverso la fotografia.
L’elemento caratteristico di questo lavoro è quello di donare alle persone fotografate, un foglio su cui ognuno può scrivere un pensiero, un concetto, uno stato d’animo. Lo stesso foglio diventa poi parte integrante (anzi, fondamentale) della foto che verrà scattata.
Ci diamo appuntamento al Nuovo Teatro Sanità, a Via San Vincenzo 1, dove c’è una mostra permanente di “Io penso che …”. Dopo un saluto a Mario Gelardi, il direttore artistico del teatro, mi soffermo a guardare gli shooting fotografici opera di Emilio e dei suoi collaboratori: immagini che straripano di vita, di gioia. Talvolta si evidenziano degli attimi di leggera malinconia (forse, per qualcosa che non è stato detto o fatto a tempo debito). Non sono scatti freddi: trasudano energia, si rimane incantati, sono vivi.
Emilio mi raggiunge poco dopo, con un sorriso contagioso. Sembra molto più piccolo dei suoi trenta anni (che sono già pochissimi, di per sé N.d.R.). Poi, quando inizia a parlare, rimango colpito dalla profondità delle sue parole.

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