Esprimere la semplicità del pensiero. Si presenta così “Io Penso Che”, foto-progetto no profit nato nel gennaio 2015 grazie all’intuizione di Emilio Porcaro, giovane architetto napoletano con una spiccata vocazione per obiettivi, diaframma e shutter. Una passione per la fotografia che si è concretizzata qui, in questi oltre 700 ritratti scattati con la sua Canon; persone conosciute sul momento o pochi giorni prima, che reggono un cartello su cui è impresso un pensiero. Semplice, immediato, diretto, personale. Senza troppi arzigogoli mentali. “Io Penso Che”, per l’appunto.

L’idea è proprio quella di esprimere la semplicità e la chiarezza di un pensiero o di un sentimento: «A tal proposito, io parlerei persino di progetto sociale – ci spiega Emilio – facci caso: oggi non ci mettiamo più la faccia, letteralmente. Non si ha il coraggio di stare assieme, o di stare davanti a una persona per dire chiaramente determinate cose. Siamo sempre “protetti” dallo schermo di un social network o di uno Smartphone. Ecco, a me questo non piace. Il rapporto umano è basato sulla conoscenza “vera” dell’altro. È questo principio che vorrei recuperare attraverso le mie foto.

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